Archivio storico - Ses Roques Altes e il disastro aereo del 1972
Storico - Ibiza: Ses Roques Altes e uno dei più grandi disastri aerei spagnoli
Era il 7 gennaio 1972 - un giovedì pomeriggio come tanti altri, il volo Iberia 602 appena decollato da Valencia contava 104 persone a bordo - la maggioranza di loro stavano tornando a Ibiza dopo aver trascorso le vacanze di Natale nelle loro città di origine.
L'atmosfera nella cabina di comando era rilassata e c'era anche spazio per due chiacchere: "Quando saremo atterrati ci facciamo un paio di birre" questo quanto diceva uno dei membri dell'equipaggio pochi minuti prima dell'incidente - conversazioni rimaste nella memoria della scatola nera del veivolo.
Sembra l'inizio di una trama di un film, ma così non è. Quel giorno stava per segnare la storia di uno dei più grandi disastri aerei che la Spagna ricordi.
Quell'aereo infatti, andò a schiantarsi alle 16,10 di quel maledetto pomeriggio, contro la cima di Ses Roques Alets, vicino a Sa Talaia.
Tutti i passeggeri, 104 persone, tra cui nove bambini e sei membri dell'equipaggio morirono.
L'impatto fu brutale, l'esplosione si sentì in molte zone dell'isola, anche a distanza di molti chilometri dall'incidente. Tantissime le segnalazioni dagli abitanti di Dalt Vila, che affermarono di aver sentito l'impatto da casa.
Più di 200 persone, tra polizia, militari e volontari lavorarono ore ed ore per recuperare i resti delle vittime.
La conta fu di due stranieri, tredici abitanti di Ibiza e Formentera e venticinque di Valencia - operai edili che lavoravano sull'isola a quegli alberghi, allora in costruzione, dove oggi soggiorniamo anche noi.
L'incidente fece molto scalpore e i corpi furono sepolti nel cimitero costruito appositamente per questa tragedia.
La causa fu attribuita ad un errore di calcolo della quota di altitudine del pilota, c'era la nebbia quel giorno e quando l'equipaggio vide la montagna di Ses Roques Altes, alta 325 metri, fu troppo tardi.
In un cammino a piedi si può raggiungere la cappella che fu eretta nove mesi dopo l'incidente nel luogo dello schianto, dove dei fiori e due lastre di marmo ricordano i nomi di quelle 104 persone entrate nella storia, tragicamente.
Era il 7 gennaio 1972 - un giovedì pomeriggio come tanti altri, il volo Iberia 602 appena decollato da Valencia contava 104 persone a bordo - la maggioranza di loro stavano tornando a Ibiza dopo aver trascorso le vacanze di Natale nelle loro città di origine.
L'atmosfera nella cabina di comando era rilassata e c'era anche spazio per due chiacchere: "Quando saremo atterrati ci facciamo un paio di birre" questo quanto diceva uno dei membri dell'equipaggio pochi minuti prima dell'incidente - conversazioni rimaste nella memoria della scatola nera del veivolo.
Sembra l'inizio di una trama di un film, ma così non è. Quel giorno stava per segnare la storia di uno dei più grandi disastri aerei che la Spagna ricordi.
Quell'aereo infatti, andò a schiantarsi alle 16,10 di quel maledetto pomeriggio, contro la cima di Ses Roques Alets, vicino a Sa Talaia.
Tutti i passeggeri, 104 persone, tra cui nove bambini e sei membri dell'equipaggio morirono.
L'impatto fu brutale, l'esplosione si sentì in molte zone dell'isola, anche a distanza di molti chilometri dall'incidente. Tantissime le segnalazioni dagli abitanti di Dalt Vila, che affermarono di aver sentito l'impatto da casa.
Più di 200 persone, tra polizia, militari e volontari lavorarono ore ed ore per recuperare i resti delle vittime.
La conta fu di due stranieri, tredici abitanti di Ibiza e Formentera e venticinque di Valencia - operai edili che lavoravano sull'isola a quegli alberghi, allora in costruzione, dove oggi soggiorniamo anche noi.
L'incidente fece molto scalpore e i corpi furono sepolti nel cimitero costruito appositamente per questa tragedia.
La causa fu attribuita ad un errore di calcolo della quota di altitudine del pilota, c'era la nebbia quel giorno e quando l'equipaggio vide la montagna di Ses Roques Altes, alta 325 metri, fu troppo tardi.
In un cammino a piedi si può raggiungere la cappella che fu eretta nove mesi dopo l'incidente nel luogo dello schianto, dove dei fiori e due lastre di marmo ricordano i nomi di quelle 104 persone entrate nella storia, tragicamente.