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Ibiza e la “Buena Onda”
La nostra Ibiza, come è noto, detiene la nomea dell’isola delle discoteche e dei party più sfrenati al mondo.
Va beh ci sta.
D’altronde appena Sandy Marton si è messo in classifica con “People from Ibiza” anche noi, giovani italiani, abbiamo fatto il biglietto aereo e siamo partiti in massa.
Il “discotecaro” vero, quello che mastica house, underground, tecno, elettronica e chi più ne ha più ne metta, prima di approdare a Ibiza si è fatto esperienza e cultura facendo enormi vasche sulla riviera romagnola: Peter Pan, Cocorico’, Pascià … ma una volta atterrato qui, la musica cambia.
Tutte le sue certezze e il suo sapere diventano all’improvviso esperienze da balera:
il suo primo giorno a Ibiza esce in costume alle 10 del mattino – per prendersi un po’ di sole prima della nottata -asciugamano al collo, occhiali, infradito e magicamente si ritrova davanti allo Space che ha ancora gente fuori che balla, vestita come se fosse l’una di notte e alcuni sono davvero appena entrati.
Ed è proprio in quel momento che scatta la molla e da il via ad una settimana intera di vacanza da un locale all’altro, senza tregua, senza sonno e senza sole.
Vive in estasi: ragazze immagine strafighe che non riesci nemmeno a ricordarti il semplice gesto di serrare la mandibola, discoteche e spettacoli unici che in confronto il Cocorico’ di Riccione e’ una sala da ballo targata Casadei, donne, uomini, gay, lesbo, trans che si amano tutti e non ci si fa più nemmeno caso.
Solitamente dorme qualche ora sotto l’ombrellone e torna bianco cadaverico, occhiaie rette dall’elastico di quel costume che non ha usato MAI e senza nemmeno la monetina da infilare nel carrello porta valigie.
Perché, nonostante si sia fatto dare braccialetti e sconti, abbia setacciato tutti i locali del porto per trovare l’entrata al prezzo migliore, si è speso tutto – si è bevuto tutto e si è impegnato anche le mutande.
Ma al suo ritorno, mostra un sorriso a 32 denti e la precisa intenzione di rimettere piede a Ibiza.
Da quel momento il provetto discotecaro comincia a fare sul serio, con gli anni si affina: scende per gli opening – torna per i closing – smette di ballare nudo e ubriaco al Bora Bora con gli occhiali da sole più ridicoli e bizzarri e comincia a selezionare discoteche, dj e party in modo studiato e raffinato.
Va all’Ushuaia. Va al Destino. Va dove fa figo, snobbando solitamente tutto quel che frequentava prima.
Ma alla fine, anche il discotecaro affinato e raffinato prende il solito volo low cost e si ritrova con quello accanto – prima volta a Ibiza – che chiacchera entusiasta del party più cool della settimana: l’espuma.
E gli sorride, con la stessa tenerezza con cui si guarda un dilettante allo sbaraglio – pensando che anche lui una volta era così truzzo.
Il discotecaro non si può più chiamare tale, ormai e’ diventato un intellettuale.
Un intenditore. Colto e fiero la musica “non la balla più” ma “l’ascolta” “la sente” e chiede l’autografo o la foto al dj famoso (che se una volta i dj erano quelli che mixavano i dischi, oggi sono dei veri e propri musicisti – alcuni dei quali venerati in tutto il mondo- ma non ditelo a Mozart).
Ma soprattutto lui vive la “Buena Onda”.
Non sapete cos’è ? in questo caso dovete ancora raffinarvi pure voi.
La “Buena Onda” è l’atmosfera giusta, la musica giusta, le persone giuste che ti avvolgono in un determinato momento.
E a quanto ho capito, colpisce tutti. Anche chi in discoteca non ci va mai.
Barbara